
Articoli divulgativi
CREAfuturo
La sostenibilità che non ti aspetti: il contributo di cozze e vongole alla mitigazione del cambiamento climatico
Cozze, vongole e ostriche, oltre ad essere ricche di proteine nobili e acidi grassi polinsaturi, fondamentali per una sana alimentazione umana, sono allevate in modo sostenibile poiché offrono numerosi servizi ecosistemici. Sono, infatti, sistemi di produzione di proteine animali efficiente e a basso impatto ambientale, in termini di emissioni di CO2. Inoltre, sorprendentemente, potrebbero svolgere un ruolo attivo anche in termini di sequestro di carbonio e mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici. Uno studio pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment” dai ricercatori del CREA Zootecnia e Acquacoltura, incentrata sulle mitilicolture del Nord-Adriatico, la zona più vocata alla molluschicoltura in Italia, ha evidenziato che la mitilicoltura può contribuire alla mitigazione degli impatti ambientali attraverso il sequestro di anidride carbonica all’interno della conchiglia.
Food Hub
L’Italia risponde alle sfide per l’acquacoltura: l’allevamento sostenibile di molluschi bivalvi
Il termine di un lungo processo partecipativo, la Commissione Europea ha adottato gli “Orientamenti strategici per un’acquacoltura dell’UE più sostenibile e competitiva per il periodo 2021 – 2030”. L’Italia, leader europeo per la produzione di molluschi bivalvi, fortemente vocata a pratiche di allevamento sostenibili per l’ambiente e particolarmente attente al benessere animale, ha tutte le carte in regola per raccogliere la sfida europea.
STARBENE
L’Eco Futuro
Clima sociale
Non solo CO2 per il clima ma anche buone pratiche che talvolta riprendono e migliorano, sistemi “antichi”.
La sostenibilità è come quella rete per allevamento di pesce nobile in mare aperto, realizzata con materiale antico, un filo in “lega di rame” ideata in Germania, assai costosa se la confrontiamo con quella di plastica e collocata in via sperimentale, grazie a un progetto del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, Zootecnia e Acquacoltura (CREA-ZA) nell’allevamento di branzini e orate dell’isola di Capraia.
STARBENE
STALLE MARINE
QUEL CHE C’È DA SAPERE SUL PESCE D’ALLEVAMENTO
Quasi la metà dei prodotti ittici viene da allevamenti. I pro e i contro di una produzione in forte crescita.
Focus di Ottobre 2021.
CAPRAIA SMART ISLAND – Filiera Ittica Sostenibile
Registrazioni dei meeting dell’evento “Capraia Smart Island” del 23-24-25 SETTEMBRE 2021.
Il futuro della filiera ittica: le buone pratiche a Capraia Smart Island – Filiera Ittica Sostenibile
Dal 23 al 25 settembre 2021, sull’Isola di Capraia, si parlerà delle buone pratiche della filiera ittica, saranno presentati progetti innovativi di acquacoltura e pesca nell’evento “Filiera Ittica Lab: dalle Idee alla Progettazione” e si rifletterà sullo stato della normativa comunitaria in materia di controllo dell’attività di pesca.
Acquacoltura, secondo il Crea la crisi del Covid ha fatto registrare una caduta del 25-30%
La pandemia e soprattutto i vari blocchi che si sono succeduti hanno colpito anche il settore dell’acquacoltura in modo significativo. In particolare ad incidere è stata la chiusura di hotel, ristoranti e il venir meno del settore della ristorazione collettiva, che rappresentava un 25-30% circa degli sbocchi per il comparto ittico d’allevamento. Ancor di più grave è la situazione per quello della molluschicoltura con grandi quantità di vongole veraci e cozze che sono rimaste in acqua invendute. I dati più recenti del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), confermano questo andamento negativo in particolare per la molluschicoltura, comparto che oggi in Italia rappresenta anche il settore più produttivo.
Maiali, mucche, pesci: così gli allevamenti intensivi riducono la biodiversità
Senza la mucca Valdostana, addio fontina. Lo spiegano gli esperti: “Scongiurare l’estinzione è cruciale, ma non meno importante è arrestare la riduzione della variabilità genetica che, oggi interessa un po’ tutte le specie di interesse zootecnico”. Perché il patrimonio genetico è la chiave per sopravvivere ai cambiamenti del clima.
Lockdown premia i consumi di pesce allevato in Italia
ROMA – Con la pandemia il 48% dei dei consumatori ha cambiato le proprie abitudini sul consumo di pesce in casa, con l’82% che preferisce il prodotto allevato in Italia perché è più sicuro, più buono e più vicino. E’ quanto emerge dalla ricerca commissionata al Crea Marketing Consulting dall’Api. l’associazione piscicoltori Italiani di Confagricoltura in occasione della manifestazione on line Aquafarm sull’impatto del lockdown sull’acquacoltura.
La Dieta Pesco-Mediterranea: tra digiuno intermittente e prodotti ittici
Un nuovo studio, pubblicato dal Journal of the American College Cardiology, evidenzia come l’apporto di pesce e prodotti ittici nella nostra alimentazione, abbinato a ore di digiuno, può contrastare le malattie cardiovascolari.
ANSA: Basta bugie nel menu di pesce, da salmone rosa a sardine
ROMA – Menu di pesce senza bugie che rischiano di confondere il consumatore e danneggiare il mercato e l’ambiente. Arriva il vademecum del Crea per arginare le troppe imprecisioni che circolano in questo periodo, come fa sapere il suo autore Fabrizio Capoccioni ricercatore del Consiglio Zootecnia e Acquacoltura. Si scopre così che il pesce azzurro buono e trendy ha una disponibilità limitata e spesso viene pescato con metodi poco sostenibili. Il salmone è la specie più allevata al mondo dalla salubrità certa, colore rosa compreso. Quanto ai prodotti di allevamento hanno poco da invidiare a quelli di cattura per sapore e acidi grassi omega 3.
Il Fatto Alimentare: Gli italiani e il pesce di acquacoltura: mancano fiducia e conoscenza. Lo studio del CREA
I consumatori europei preferiscono il pesce pescato a quello allevato, ma forse è perché non conoscono a sufficienza la realtà delle acquacolture convenzionali e di quelle biologiche, che però rappresentano una quota minoritaria del mercato. È auspicabile in futuro una maggiore fiducia, soprattutto se le persone saranno aiutate a conoscere meglio le caratteristiche del pesce cresciuto in condizioni controllate. In ogni caso mangiare pesce a casa e fuori casa in modo consapevolmente potrebbe essere una buona base per migliorare le abitudini alimentari.
Il Pesce: CREA: in Italia si consuma ancora poco pesce sostenibile
I risultati dell’indagine presentati ad Aquafarm: oltre il 30% del campione acquista prodotti di acquacoltura meno di una volta al mese
I ricercatori del CREA, principale ente di ricerca italiano sull’agroalimentare, Domitilla Pulcini e Fabrizio Capoccioni, sono intervenuti in una delle sessioni della fiera Aquafarm dedicata agli “Ingredienti per garantire un’alimentazione sana e sicura. Dalla trasformazione del pesce allevato, alle scelte di Gdo e Ho.re.ca., a quelle dei consumatori. Cosa arriva nei piatti?”, con una relazione intitolata “I prodotti di acquacoltura: consapevolezza del consumatore italiano, abitudini di acquisto e consumo”.
Quotidiano.net: Reti di rame, test sui mangimi e innovazione. Così Capraia va a pesca di sostenibilità
Reti di rame, test sui mangimi e innovazione Così Capraia va a pesca di sostenibilità
Il progetto Perilbio alla società Maricoltura e Ricerca
Itticoltura sempre più sostenibile. Il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha lanciato qualche mese fa il progetto Perilbio, finanziato dal ministero delle Politiche Agricole, che, tra tutte le imprese del settore, ne ha scelta una che in materia è da decenni un’eccellenza. La società cooperativa Maricoltura e Ricerca di Capraia. Secondo la prima fase del progetto, di durata triennale, nell’impianto di acquacoltura di Capraia, dove si allevano orate e branzini, le reti in plastica saranno sostituite con quelle in rame, materiale più resistente, che aumenta l’ossigenazione dell’acqua, richiede minore manutenzione e può essere anche riciclato.