VALUE-SHELL


Economia, esternalità ambientali e policies del settore della mitilicoltura in Italia: attività di supporto istituzionale e tecnico-scientifico per l’attuazione del Piano Strategico per l’acquacoltura (PSA) 2014-2020


Un breve escursus sulla molluschicoltura italiana..

La molluschicoltura italiana si basa principalmente sull’allevamento di mitili (Mytilus galloprovincialis) e vongole veraci (Ruditapes philippinarum, Ruditapes decussatus), mentre l’ostricoltura (Crassostea gigas, Ostrea edulis) rappresenta ancora una produzione marginale, sebbene considerata con crescente interesse. Nel 2016 la molluschicoltura ha prodotto circa 93.300 tonnellate, confermandosi il segmento produttivo più rappresentativo dell’acquacoltura italiana, per volume (63%), corrispondente ad un valore di circa 170 milioni di euro (41,5% del valore complessivo dell’acquacoltura nazionale).

La produzione, seppur in crescita, appare comunque insufficiente a soddisfare la domanda interna, dato l’elevato tasso di importazioni dai paesi esteri. Non solo il mercato della mitilicoltura parrebbe registrare un eccesso di domanda, non soddisfatta dall’offerta interna, ma si presta ad essere un settore di supporto ad attività tradizionalmente importanti per l’economia italiana. Inoltre, la mitilicoltura svolge un particolare ruolo nel quadro della crescita blu e produce una serie di esternalità positive sull’ambiente, attraverso l’attività di bio-depurazione, depurazione e filtro delle acque attraverso la rimozione dei nutrienti e di sequestro di anidride carbonica.
Tuttavia, poca attenzione viene data al valore globale della filiera in termini sociali ed economici soprattutto per le comunità costiere nelle sue potenzialità di sviluppo e di come il “sistema molluschi Italia” può rappresentare un modello da esportare anche in altre situazioni nel bacino del Mediterraneo.

Il PSA (Piano Strategico per l’acquacoltura italiana) individua, nell’ambito dell’analisi socio-economica del settore, i temi rilevanti per le Amministrazioni, attribuendo un ruolo strategico al settore della molluschicoltura, considerato fondamentale per la crescita dell’economia e per le prospettive di occupazione nelle regioni costiere del Mediterraneo.


Il progetto

Il progetto VALUE-SHELL ha l’obiettivo generale di fornire un supporto tecnico e scientifico al MIPAAFT nelle attività complesse, tra cui il governo centrale delle azioni strategiche attuate sul territorio nazionale, il dialogo con l’unione europea e il raccordo tra le amministrazioni nazionali, locali e gli operatori di settore, nonché il sostegno alla ricerca scientifica e dell’innovazione tecnica e tecnologica.
Il progetto persegue i seguenti obiettivi specifici:

  • fornire un quadro conoscitivo aggiornato della filiera della produzione di mitili nel contesto nazionale e comunitario,
  • valutare gli impatti ambientali associati alla mitilicoltura,
  • identificare le principali politiche a supporto diretto e/o indiretto del settore,
  • individuare con gli stakeholder e gli operatori del settore strategie future di intervento.

In questo ambito il gruppo Acquacoltura del CREA – ZA di Monterotondo, si occuperà di mettere a punto e di utilizzare un modello di Life Cycle Assessment (LCA), come strumento per valutare gli impatti ambientali, nonché le esternalità positive sull’ambiente, associati alla molluschicoltura attraverso l’identificazione e la quantificazione dei consumi e dei flussi in entrata e in uscita di materia, risorse, energia, rifiuti ed emissioni nell’ambiente, permettendo di identificare e valutare potenziali azioni per diminuire questi impatti. Le aziende saranno selezionate nell’area costiera dell’alto Adriatico, data la forte vocazione di questa per la molluschicoltura.
La messa a punto di un modello quanto più realistico possibile, necessita dell’acquisizione di dati produttivi, ambientali e di processo lungo tutta la filiera. L’analisi del ciclo di vita (LCA) della produzione di molluschi bivalvi sarà effettuata in due allevamenti che producono e commercializzano il prodotto fresco. I due allevamenti saranno differenziati sulla base dei metodi di allevamento/raccolta del prodotto, selezionando un impianto con produzioni convenzionali e metodi tradizionali ed uno a maggior vocazione ambientale, per quantificare il valore aggiunto in termini ecologici derivante dall’applicazione di specifiche strategie di riduzione degli impatti.

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