Analisi per il monitoraggio ambientale in siti di acquacoltura

Il monitoraggio ambientale

Gli ecosistemi acquatici marini, d’acqua dolce e di transizione sono costituiti da complesse interazioni tra il comparto biotico (animali, piante, alghe..) e abiotico (nutrienti disciolti, temperatura, pH, salinità..) ed è di fondamentale importanza una valutazione dello stato ambientale delle aree soggette a potenziale modifica di questi equilibri (come impianti di acquacoltura, zone con immissione anomala di nutrienti, ecc..).

Il gruppo Acquacoltura del CREA di Monterotondo si occupa di effettuare analisi finalizzate al monitoraggio ambientale di impianti di acquacoltura, valutando sia la componente biotica (macrozoobenthos del fondale) che quella abiotica (parametri fisico – chimici dell’acqua, direzione e intensità delle correnti..), attraverso l’uso di strumenti di campo, quali:

  • benna VanVeen per prelievo di materiale dal fondale
  • bottiglia Niskin per prelievo di campioni di acqua a diverse profondità
  • sonda multiparametrica per registrazione dei parametri fisici dell’acqua (temperatura, O2, pH, salinità, clorofilla, ecc..)
  • laboratorio portatile per analisi dei parametri chimici dell’acqua (NO2, NO3, PO4, NH3, ecc..)
  • profiler di correnti posizionato sul fondale per analizzare velocità, direzione, intensità e stratigrafia delle correnti

I dati ottenuti sono successivamente elaborati ed analizzati con software statistici per un’appropriata valutazione e verifica finale.


Recentemente, il gruppo Acquacoltura ha effettuato una serie di campionamenti e analisi delle componenti biotiche e abiotiche presso l’allevamento ittico “Maricoltura e Ricerca Società Cooperativa Agricola” sito presso l’Isola di Capraia (Livorno). Tali attività sono state realizzate nell’ambito del progetto “Capraia”, operazione selezionata nel quadro del Po Feamp 2014-2020 e che vede coinvolti il Centro Zootecnia e Acquacoltura del CREA e il Comune dell’isola Toscana.
Il progetto, finanziato nell’ambito del FLAG Golfo degli Etruschi (misura FEAMP 2.49) ha l’obiettivo di monitorare lo stato ambientale intorno all’allevamento ittico dell’isola, uno dei pochi in Italia adiacente ad un Parco Nazionale. ll sostegno finanziario ricevuto dall’Unione è stato pari a € 69.000,00.

Sintesi del progetto

Il progetto “CAPRAIA – Indagine scientifica sulla sostenibilità ambientale dell’impianto di maricoltura off-shore di Capraia: un approccio integrato per il monitoraggio di componenti biotiche e abiotiche” ha avuto lo scopo di effettuare un’indagine scientifica approfondita dello stato ambientale dell’area marino-costiera a largo dell’Isola di Capraia (LI) in cui insiste l’allevamento ittico off-shore “Cooperativa Maricoltura e Ricerca” (Coop. Ma.Ri.), attivo da quasi 20 anni nella produzione di spigole e orate. Durante le stagioni primaverile ed estiva dell’anno 2023 sono state indagate le componenti abiotiche e biotiche in 10 siti di campionamento all’interno (n = 2 stazioni) e all’esterno (n = 8 stazioni) dell’impianto di allevamento al fine di valutare il possibile impatto delle attività produttive sull’ecosistema marino e sulla qualità dell’acqua.

Obiettivo dello studio è stato anche quello di aumentare i punti di campionamento rispetto alla precedente analisi dello stato ambientale e di effettuare l’indagine in 2 stagioni dell’anno, al fine di disporre di un dataset più completo rispetto a quello derivante dal monitoraggio abitualmente svolto da Coop. Ma.Ri. e di acquisire, di conseguenza, una maggiore conoscenza degli impatti delle attività di allevamento. I risultati della presente indagine scientifica saranno condivisi con l’azienda ittica Coop. Ma.Ri., con la quale si è svolto un lavoro di coordinamento per le attività all’interno dell’impianto e con l’Ente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, sotto la cui tutela ricade l’area in cui è posizionato l’allevamento. In particolare, l’azienda ittica potrà beneficiare dei risultati ed utilizzarli per modulare e ottimizzare le attività di allevamento, qualora si evidenziassero delle particolari criticità.

I risultati dell’indagine scientifica saranno particolarmente utili anche in vista della prossima emanazione del decreto ministeriale per l’attuazione dell’art. 111 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, attualmente in via di definizione, che dovrà individuare i criteri relativi al contenimento dell’impatto sull’ambiente derivante dalle attività di acquacoltura.