P.E.R.I.L.BIO Acquacoltura


P.E.R.I.L.BIO

Promozione E Rafforzamento dei dispositivi di Lungo periodo in agricoltura BIOlogica

Inquadramento

Come emerso in base al censimento delle imprese di acquacoltura biologica sul territorio nazionale effettuato dal CREA, la produzione biologica di specie marine di interesse commerciale, con particolare riferimento a spigola (Dicentrarchus labrax) ed orata (Sparus aurata), è molto limitata rispetto al totale delle produzioni nazionali.

Inoltre, sono state messe in luce nel corso dei precedenti progetti le criticità incontrate dagli allevatori nella fase di conversione, totale o parziale, dei propri impianti convenzionali al biologico, tra cui emerge la scarsa disponibilità, qualità, diversificazione e concorrenzialità dei mangimi, nonché la necessità di superare alcuni vincoli normativi che impediscono il reale sviluppo del settore. Grazie agli sforzi messi in campo finora dalla Pubblica Amministrazione per la promozione del settore, attraverso la comunicazione tra tutti gli attori della filiera, sono emersi importanti segnali di potenziale crescita, tra cui il sempre maggior interesse di alcuni marchi della Grande Distribuzione Organizzata verso i prodotti dell’acquacoltura biologica nazionale, con particolare riferimento alle specie marine mediterranee di pregio.

Sussistendo le condizioni di domanda del prodotto, è necessario avviare un programma di ricerca e sperimentazione mirato e funzionale alle esigenze degli acquacoltori, al fine di superare le criticità finora incontrate.

Per supportare la sperimentazione a lungo termine, è necessario avviare la costruzione di un dispositivo sperimentale di lungo periodo (DSLP) per la ricerca in acquacoltura biologica, in linea con i dispositivi già gestiti dal CREA nell’ambito del progetto RETIBIO.


Il progetto

Il progetto P.E.R.I.L.BIO acquacoltura prevede la realizzazione di un dispositivo sperimentale di lungo periodo (DSLP) per:

  • maricoltura biologica

(come richiesto all’azione 1.c della Nota Ministeriale N°76381 del 31/10/2018 “Richiesta di proposte progettuali di ricerca, sperimentazione ed innovazione nel settore dell’agricoltura biologica”).

Successivamente alla costruzione del DSLP, sono state effettuate attività sperimentali volte a testare alimenti innovativi e soluzioni sostenibili, in termini di benessere, ambiente e produttività.

Il dispositivo sperimentale in maricoltura è, quindi, un luogo fisico, dove ricerca, formazione, divulgazione e comunicazione si incontrano, dove i ricercatori, gli studenti e gli allevatori possono, attraverso incontri dedicati, approfondire temi sia di natura tecnico-scientifica che relativa alla qualità delle produzioni animali.


Per il modulo MARICOLTURA, si intendono conseguire i seguenti obiettivi specifici:

  1. Realizzazione di un dispositivo sperimentale di lungo periodo (DSLP) ad alta sostenibilità che costituisca un modello ripetibile, scalabile e funzionale ai bisogni degli acquacoltori biologici, ed un punto di riferimento per tutto il settore per lo svolgimento di future attività di ricerca finalizzate al trasferimento tecnologico.
  2. Identificazione di potenziali ingredienti innovativi per la formulazione di mangimi biologici.
  3. Messa a punto di sistemi per il controllo ambientale e la riduzione delle esternalità negative delle attività connesse alla maricoltura mediante immagini satellitari.
  4. Inserimento dei nuovi DSLP nella rete permanente dei DSLP del CREA e delle altre esistenti realtà nazionali ed europee.

Il DSLP di maricoltura FINLAB è stato completato nell’Ottobre del 2020 dai ricercatori del CREA Zootecnia e Acquacoltura, in collaborazione con la società cooperativa “Maricoltura e Ricerca” (MARICAP), sull’isola toscana di Capraia.

Primo e unico caso in Italia, il dispositivo sperimentale è rappresentato da una gabbia galleggiante del diametro di 12 mt e profondità 10 mt in lega di rame, un materiale innovativo e a minor impatto ambientale rispetto alle tradizionali reti polimeriche, che conferirà al sistema di gabbie sperimentali caratteristiche uniche nel panorama della maricoltura italiana. Gli effetti derivanti dall’uso di una lega di rame, al posto della tradizionale rete in nylon, saranno testati al fine di quantificarne i potenziali vantaggi ambientali ed economici in una maricoltura biologica, tra cui la riduzione nell’uso della plastica e la sua sostituzione con materiale completamente riciclabile, l’aumento dell’ossigenazione per l’assenza di fenomeni di biofouling, la riduzione dei costi di manutenzione, di alimentazione e di perdite per mortalità.

Nell’ambito dei progetti P.E.R.I.L.BIO e Ager – SUSHIN, la gabbia sperimentale FINLAB permetterà di svolgere prove di alimentazione per testare ingredienti innovativi o sottosfruttati come farine ottenute da insetti o da sottoprodotti del macello avicolo, permessi dalla normativa per l’acquacoltura convenzionale, ma che potrebbero provenire anche da filiere biologiche, nonchè da specie aliene invasive come il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii). Informazioni relative alla risposta sia zootecnica (accrescimento, mortalità, ecc.) che biologica (benessere, qualità delle carni, ecc.) permetteranno al settore della mangimistica di avere a disposizione dati fondamentali per la messa a punto di nuove formulazioni con ingredienti più sostenibili, dall’alto valore nutrizionale e certificabili biologiche.

L’uso di tecniche di telerilevamento (remote sensing) e di intelligenza artificiale messe a punto nel progetto, permetteranno di svolgere attività diagnostico-investigative presso il sito del DSLP collezionando informazioni qualitative e quantitative sull’ambiente (parametri chimico/fisici, monitoraggio di bloom algali, plastic debris, idrocarburi), utilizzando immagini satellitari e di effettuare stime automatiche per il calcolo delle classi di taglia.

In acquacoltura questo approccio è innovativo e nel settore delle aziende certificate biologiche ha ancora potenzialità inesplorate.


Impianto di maricoltura di Capraia Isola, dove è stato istallato il dispositivo sperimentale FINLAB
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